Le piante sono esseri viventi.

Ne esistono di tantissimi tipi, molte ne conosciamo già, mentre altre nemmeno sappiamo che esistono.

Le piante poi non ci parlano, mentre gli animali domestici, come un cane, fanno il loro verso, comunicandoci, ad esempio abbaiano.

Però se le osserviamo attentamente anche le piante hanno un loro linguaggio.

Se hanno sete magari da alcune foglie il colore cambia, diventando giallo.

Ma hanno anche altri comportamenti simili o diversi da noi.

Ad esempio:

– si muovono come noi, anche se molto più lentamente;

– comunicano tra di loro;

– ci regalano l’ossigeno assorbendo l’anidride carbonica.

Ora vi faccio una domanda: cosa vedete in queste fotografie?

Ovviamente molti di voi avrete risposto  “un panda e un tucano”.

Ma in pochi mi avrebbero risposto “un panda in mezzo al bambù e un tucano sopra un ramo di un albero.”

 Adesso vediamo un po’ come sono fatte le piante e cosa sono in grado di fare e produrre:

Le piante sono organismi uni o pluricellularieucarioti foto-aerobici, con cloroplasti di origine endosimbiotica primaria.

Vi sono più di 400.000 specie di piante catalogate.

Sono costituite, in generale, da tre strutture (definite anche organi) che assolvono le funzioni vegetative: radice, fusto e foglia.

La radice è l’organo dedicato all’assorbimento dell’acqua e dei sali in essa contenuti. Oltre a ciò, consente alla pianta di rimanere salda al suolo, è coinvolta nella produzioni di ormoni ed è implicata in vari processi di simbiosi.

Il fusto è la struttura portante di una pianta, ha diverse caratteristiche in comune con la radice e, attraverso i canali vascolari, costituisce il tramite fra le strutture assorbenti e quelle produttrici.

La foglia è la parte principale della pianta, perché nelle foglie la pianta produce il proprio cibo.

Le piante ricevono acqua dal terreno e anidride carbonica dall’aria.

Nelle foglie le piante trasformano acqua e anidride carbonica in uno zucchero: il glucosio, che è cibo per le piante. Insieme al glucosio le piante producono ossigeno.

Questa trasformazione si verifica solo alla luce del Sole e si chiama fotosintesi.

La fotosintesi condotta dalle piante e dalle alghe è la principale fonte di energia e di materia organica (la fitomassa) in quasi tutti gli ecosistemi. Questo processo portò ad un radicale cambiamento della composizione dell’atmosfera originaria, causato da un incremento della quantità di ossigeno, che ora ne occupa il 21% del volume. Ciò permise lo sviluppo degli organismi aerobi ed in seguito l’approdo della vita nell’ambiente sub-aereo.

La luce dà l’energia, che serve per la trasformazione. Per utilizzare la luce, le piante devono avere una sostanza verde, chiamata clorofilla.

La foglia è l’organo della pianta dedito alla “cattura” dell’energia solare e al suo “stoccaggio” tramite il processo della fotosintesi clorofilliana, oltre che alla traspirazione che permette alla pianta di eliminare vapore d’acqua.

Sono di vari colori, soprattutto verde, ma anche rosse, gialle, marroni e arancioni…

Sono attaccate ai rami degli alberi attraverso il picciolo.

Esse contengono gli stomi, che sono dei piccoli fori. (Invisibili ai nostri occhi se senza microscopio). Assorbono l’anidride carbonica e espellono l’ossigeno.

Nelle foglie c’è poi la lamina, che contiene le nervature.

In più essa ha anche i margini.

Ecco un immagine della foglia:

La foglia è un “laboratorio chimico” che trasforma la linfa grezza in linfa elaborata. La foglia utilizzando la linfa grezza ricevuta dalle radici, l’anidride carbonica che assorbe dall’aria e la luce del sole fabbrica le sostanze complesse come gli amidi e lo zucchero che utilizza come nutrimento. Questo processo viene chiamato “FOTOSINTESI CLOROFILLIANA” perché è reso possibile dalla presenza di una sostanza verde detta CLOROFILLA. Il processo della fotosintesi clorofilliana è importante per gli uomini e per tutti gli esseri viventi (animali e anche piante), perché libera nell’aria l’ossigeno, elemento indispensabile per vivere.

Con la fotosintesi le piante trasformano le sostanze inorganiche in sostanze organiche.

La radice è una parte delle piante che di solito non si vede perché si trova nel terreno.

Essa è importante, perché tiene la pianta fissa al terreno e le permette di assorbire l’acqua.

Il fusto si può dividere in rami che reggono le foglie. Quest’ultimo è importante perché collega le radici alle foglie. Infatti nel fusto si trovano due tipi di canali per trasportare liquidi: canali per far salire l’acqua (“linfa grezza”) dalle radici alle foglie; canali per portare l’acqua ricca di glucosio (“linfa elaborata”) dalle foglie a tutte le parti della pianta che si devono nutrire. Il fusto serve per il trasporto dei liquidi.

Ci sono diverse tipologie di piante, che possiamo classificare per:

-il fusto; in questo caso si parlerà di alberi, arbusti o piante erbacee, come l’erba o fiori.

-Si possono classificare anche per le foglie; ad esempio sempreverdi e caducifoglie.     

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