DI SARA E GIADA

1. Il bacio di Eisenstaedt:

Quasi tutti conosciamo questa foto, scattata a due giovani innamorati nel 1945 durante i festeggiamenti per la fine della Seconda Guerra Mondiale…ma non tutti sanno che non erano davvero innamorati. In verità, dopo aver bevuto molto per festeggiare, un giovane marinaio (George Mendonsa) ubriaco iniziò a girare per le strade baciando tutte le donne che incontrava. Quando baciò una giovane infermiera (Greta Zimmer Friedman), Eisenstaedt fotografò (da più angolazioni) quel bacio che non aveva nulla di romantico. La foto finì su un famoso giornale e divenne presto (erroneamente) simbolo di amore e libertà.

2. La donna che partorì 11 gemelli:

Qualche tempo fa iniziò a girare sul web questa foto di una donna che apparentemente avrebbe partorito 11 gemelli. Anche la pancia lo avrebbe fatto pensare a chiunque, ma in verità la donna era malata di cancro alle ovaie e non ha nulla a che fare con gli 11 bambini sotto. Essi erano figli di 11 madri diverse ed erano nati lo stesso giorno.

3. Il mostro di Loch Ness:

Ci sono diverse prove che esista il mostro di Loch Ness, ma nessuna è probabilmente vera, tra cui la famosa foto in cui si vedono il collo e la testa del mostro uscire dall’acqua. In verità il giorno in cui venne scattata la foto c’era stato un circo con animali, tra cui elefanti. Quella sera il padrone degli animali lasciò gli elefanti fare il bagno nel lago. Quindi presumibilmente, quello nella foto era la proboscide di un elefante fuoriuscita dall’acqua. Ma a noi piace pensare che Nessie esista davvero! J

4. Michael Jackson:

Si dice che Michael Jackson sia ancora vivo e si nasconda dietro un volto da ustionato creato in un intervento di chirurgia plastica. In verità tutto ciò non è plausibile…

5. Anna Anderson (Franziska Schanzkowski):

Anna Anderson era una malata di mente polacca. Un giorno, mentre era in un ospedale psichiatrico di Berlino in seguito a un vano tentativo di suicidio, un’altra donna ricoverata la riconobbe come la Granduchessa Tat’jana, figlia dello zar Nicola II di Russia, ucciso dai bolscevichi nel 1918 con tutta la sua famiglia. Anna affermò di non essere Tat’jana, bensì Anastasija. Col passare del tempo cominciò a convincersi sempre di più della cosa. C’era molta gente disposta a crederle (infatti aveva in comune con Anastasija l’alluce valgo e altre caratteristiche fisiche) e molte donne presero spunto da lei e si finsero Anastasija, raccontando di essere sopravvissute ai proiettili grazie ai gioielli che la madre aveva cucito (l’aveva fatto davvero, anche alle sorelle) sotto i loro vestiti per non farseli portare via dai bolscevichi. Nel 1991 vennero però ritrovati in un bosco vicino a Ekaterinburg nove corpi. Grazie all’analisi del DNA nel 1994 si scoprì che erano i membri della famiglia Romanov, tra cui c’era Anastasija, e dunque furono smentite tutte le persone che pensavano fosse sopravvissuta. Della famiglia Romanov mancavano, tra quei corpi, quelli di altri due membri, Marija e Aleksej: essi però vennero ritrovati (con tracce di acido solforico, usato per occultare i cadaveri) nel 2007 nella regione degli Urali, indi per cui nessuno della famiglia Romanov sopravvisse. Anna Anderson, che in realtà si chiamava Franziska Schanzkowski, morì nel 1984 a 87 anni.

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